La casa ha quattro porte, per fuggire
(Bertolt Brecht)
Riflettendo sul prossimo futuro, nel 2024 il TTB ha provato a raffigurare il Carmine e il lavoro che ospita sotto forma di un albero, che attraverso le proprie radici attinga forze diverse e le restituisca poi attraverso le proprie foglie, cioè il proprio lavoro alla città: una sorta di “fotosintesi culturale” capace di modificare un ambiente e restituirlo arricchito. Una casa-teatro per gli attori e per le altre persone che vi lavorano, ma anche una casa aperta a molti, dove trasformare le differenti discipline artistiche ospitate in relazioni inaspettate e durature, in nuove esperienze, in consapevolezze che riguardano la città, altri gruppi e associazioni, l’insieme degli spettatori: un crocevia dove ognuno possa far crescere la propria esperienza umana ed artistica in una prospettiva multidisciplinare.
Quali sono le radici del Tascabile? Certamente l’appartenenza al Teatro di gruppo ma sempre con lo sguardo aperto ad altre culture teatrali: i teatri asiatici, gli altri stili del teatro, le ospitalità nazionali e internazionali. Con gli anni ne sono cresciute molte altre: per esempio i progetti di pedagogia e cultura teatrale coi grandi maestri della scena contemporanea; le differenti forme dell’arte come la danza, il cinema, le arti visuali, la musica, la letteratura, le arti circensi. Altre radici ancora sono i diversi orizzonti culturali: la storia dei teatri, degli uomini e delle donne che ne hanno fatto parte e dunque i libri e gli archivi. Poi c’è l’impegno per la collettività: la città, i quartieri, le persone. Altre radici sono i rapporti con le istituzioni politiche e culturali, con le università, con le imprese e le associazioni. Ma una fondamentale fonte di nutrimento e di forza è anche la passione del TTB per il Monastero del Carmine: per il progetto di restauro, per la sua bellezza, che si intende rendere accessibile a tutti.
È dall’insieme e dall’intreccio di queste fondamentali radici che scaturisce la programmazione del triennio 2024-2026 al Carmine, programmazione che per comodità di esposizione può essere distinta in due differenti linee di azione: un cantiere fisico, che riguarda lo sviluppo del progetto di restauro complessivo del Monastero, e un cantiere culturale, cioè le attività che verranno programmate nei suoi spazi agibili.
Al Tascabile è parso efficace concentrarsi su alcuni “nuclei di interesse”. Non una stagione, una rassegna o un festival dunque, ma piuttosto momenti di riflessione, e di piacere, su temi che appassionano in primis il Tascabile: i maestri del ‘900: Artaud, Mejerchol’d, Stanislavskij, e del presente: Arianne Mnouchkine, Benjamin Lazare, Eugenio Barba, gli eredi di Jerzy Grotowski; il movimento del Teatro di gruppo europeo e latino-americano: i gruppi storici ma anche i giovani gruppi figli e nipoti di questa esperienza; i teatri orientali: l’India naturalmente ma anche Bali e Giappone; e molta pedagogia, la formazione dell’attore è infatti al centro degli interessi del TTB fin dalla sua fondazione.
L’albero citato in apertura è il protagonista del manifesto visibile in questa pagina, la cui immagine centrale rappresenta l’antico simbolo botanico dell’albero. Le parole attorno ad esso definiscono quali sono le radici e quali i frutti, che di volta in volta verranno evidenziate a seconda dei temi trattati durante le attività proposte. Cambierà spesso colore: un omaggio del TTB al dinamismo cromatico dell’India.