CHI SIAMO


Il Teatro tascabile di Bergamo – Accademia delle Forme Sceniche è stato fondato nel 1973 da Renzo Vescovi e da un gruppo di giovani attori sul modello dei teatri-laboratorio della seconda metà del ‘900 europeo e dei teatri di gruppo, il cui lavoro si svolge su un piano di interazione complessiva dei suoi membri secondo il costume delle botteghe d’arte rinascimentali. I suoi due nomi rispecchiano i due volti del TTB: da una parte gli spettacoli e l’impegno sul territorio bergamasco, dall’altra la pedagogia e la rigorosa ricerca sulle molteplici tecniche dell’arte dell’attore.

Nel 2023 ha compiuto 50 anni di attività che possono essere così riassunti: ha creato 32 spettacoli originali partecipando ai più importanti festival nazionali e internazionali in 45 nazioni di 4 continenti; ha prodotto una ottantina di spettacoli di o con altre formazioni; ha promosso la presenza in Italia di oltre 250 gruppi e artisti provenienti da 40 paesi, fra di essi vi sono attori, registi, maestri e pedagoghi di fama internazionale, ma anche diversi gruppi sconosciuti che hanno poi trovato la loro strada sulla scena nazionale ed internazionale; ha organizzato 26 edizioni dei festival Sonavan… le vie d’intorno, Il Centro e la Circonferenza e dal 2015 al 2019 Arcate d’Arte. Consonanze di teatro cultura e arte, festival dedicato al chiostro del Monastero del Carmine. Per il biennio 2022 – 2023 ha proposto e realizzato Il Mantello di Arlecchino un progetto di teatro e arte partecipata per le comunità dei quartieri di Bergamo.

Dal 1996 ha la sua sede nel Monastero del Carmine (XV sec.) che si trova nel cuore del centro storico di Bergamo, sul versante settentrionale di Città Alta.

Nel 2018 Teatro Tascabile e Comune di Bergamo, guidati da Fondazione Fitzcarraldo, avviano il progetto di riqualificazione #tuoCarmine applicando concretamente e per la prima volta in Italia il Partenariato Speciale Pubblico Privato, una nuova possibilità dalla portata potenzialmente “rivoluzionaria” dove realtà culturali, comunità e amministrazioni si uniscono per salvaguardare un bene comune.

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CENNI STORICI

Il Monastero del Carmine si trova nel cuore del centro storico di Bergamo, sul versante settentrionale di Città Alta. L’edificio è profondamente coinvolto nello sviluppo urbanistico della città e raccoglie in un organismo edilizio compiuto una serie di preesistenze architettoniche sviluppate sin dall’epoca romana.
L’ arco temporale della sua edificazione, inizia dalla seconda metà del 1300, vede il periodo di massima attività tra la fine del 1400 e l’inizio del 1500 con la costruzione di gran parte del chiostro, del refettorio, dei locali per i monaci e si conclude di fatto nella seconda metà del 1600 con la realizzazione delle stalle, della sala del Capitolo e della nuova libreria.

Nel 1700 si apre per il monastero un periodo di decadimento e, dopo la sua soppressione in epoca napoleonica, di abbandono. Presto il chiostro e i locali che lo circondano sono attrezzati per ospitare appartamenti in affitto. Nel 1800 il frazionamento tra diversi proprietari e le scarse opere di manutenzione fanno peggiorare sensibilmente la situazione dell’immobile tanto da rendere assai difficile il riconoscimento dei valori documentali ed estetici che lo connotano.
Una rivalutazione del complesso monastico, o quantomeno del suo chiostro, avviene nel 1951 ad opera di Luigi Angelini che descrive il Carmine come da molti anni in triste abbandono e in totale isolamento dalla conoscenza cittadina.
Col tempo la situazione dell’immobile va via peggiorando. Solo in seguito a un crollo e alla dichiarazione di inagibilità del 1954 le autorità ecclesiastiche si risolvono alla cessione gratuita del fabbricato in favore dell’Amministrazione comunale di Bergamo.

Dal 1956 prende avvio un ventennio di lavori di consolidamento statico che, pure ponendo rimedio a gravi dissesti statici, spesso con interventi d’urgenza, con la demolizione di volte e la ricostruzione di solai e coperture, porta alla perdita di alcuni caratteri architettonici originali.

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VISIONE

Per il Tascabile gli spazi già recuperati e quelli in via di recupero del Monastero del Carmine rappresentano la possibilità di operare una sorta di “fotosintesi culturale” che possa modificare un ambiente e restituirlo arricchito. Una casa comune dove trasformare le differenti discipline artistiche ospitate in relazioni inaspettate e durature, in nuove esperienze, in consapevolezze che riguardano la città, altri gruppi e associazioni, l’insieme degli spettatori; un crocevia dove ognuno possa far crescere la propria esperienza umana ed artistica in una prospettiva multidisciplinare.

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OBIETTIVI

Contribuire alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale del Paese
Proporre alla città una offerta culturale di respiro nazionale ed internazionale, con una proposta di qualità per un turismo consapevole
Perseguire gli interessi della comunità ampliando e sviluppando progetti che mettano a frutto le potenzialità dei nuovi spazi
Favorire la partecipazione culturale delle persone e incentivare l’afflusso di nuovo pubblico
Mettere a disposizione della città nuovi spazi e servizi: sale per prove e spettacoli, spazi espositivi, foresteria
Sperimentare e consolidare modelli di governance efficaci, aperti, fiduciari e collaborativi tra soggetti pubblici e privati
Creare nuova occupazione qualificata e ampliare l’offerta artistico-formativa per le nuove generazioni

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